sabato 23 febbraio 2013

Programma Camp Tarcisio Vaghi a Cala Gonone


CAMP

PROGRAMMA CAMP
La differenza sostanziale che lo staff tecnico vuole evidenziare è che il Camp che presentiamo, non ha le caratteristiche della maggior parte di eventi di questo tipo e che, rispecchiano una sorta di “vacanza sportiva” dove i giovani praticano varie discipline sportive. L’organizzazione, curata dalla GLC Sport & Management, si avvale della collaborazione tecnica di uno staff di allenatori professionisti di basket, dando un preciso indirizzo al camp stesso che, nel totale contesto, è una vera e propria “scuola di pallacanestro” per giovani atlete ed atleti in età dai 6 ai 18 anni.
 In questo caso, contrariamente alla maggior parte degli eventi simili che si sviluppano nel periodo post stagione sportiva, il Camp “Vaghi” ho l’intendimento di migliorare e perfezionare, con allenamenti specifici di basket, le caratteristiche degli atleti stessi.
 Naturalmente, le sedute svolte dallo staff, sono spesso caratterizzate anche da attività di natura “defaticante e ludica”, sempre a totale indirizzo per il basket; quindi  ogni allenamento non ha necessariamente un carico tecnico-tattico-fisico di grandissimo spessore. L’ intento dell’Organizzazione è quello di dare ad ogni singolo giovane sia tutti gli strumenti tecnici per la prossima stagione sportiva, sia  di offrire un periodo di gioco-sport divertente, sempre e comunque nella totale disciplina del basket.
 GLC Sport & Management è un’organizzazione che nasce dall’idea di G. Carrozzo, uomo di sport e, nello specifico, di basket, avendo lui stesso praticato la pallacanestro a livello agonistico per molti anni. La figura importantissima della Signora Barbara Mornatta, allenatore ed istruttore di basket ed ex giocatrice, la quale ormai da anni collabora prepotentemente con l’organizzazione, garantisce un ulteriore patrimonio per lo svolgimento dei lavori previsti nel Camp.  Una delle caratteristiche del Camp, che lo rendono un evento quasi unico nel suo genere, è l’applicazione del progetto di Marco Calamai che prevede un’integrazione specifica tra giovani atleti normodotati e giovani diversamente abili. L’obbiettivo di questo progetto è quello di porre lo sport e, nello specifico, la disciplina del basket, quale apporto fondamentale nella formazione psico-sportiva e nella partecipazione totale e senza alcuna limitazione dei giovani che manifestano diverse abilità, sia motore che psichiche.
 Ogni seduta di allenamento presenta quindi tutte le caratteristiche che troviamo in qualsiasi addestramento tecnico-tattico-fisico programmato nelle società sportive, nei centri minibasket da istruttori ed allenatori e preparatori. L’organizzazione si avvale, oltre alla professionalità concordemente riconosciuta e la capacità tecnica di Marco Calamai, anche della partecipazione attiva di allenatori del calibro di Daniele Michelutti ed Antonio Paternoster, nonché di istruttori operativi in Sardegna.
 E’ naturale che, essendo un Camp a partecipazione d’iscrizione, la staff tecnico valuterà le capacità ed il livello di preparazione tecnica di ogni singolo partecipante, selezionandolo per età,ma sopratutto per doti evidenziate. In questo modo lo staff tecnico, programmerà ogni seduta di allenamento in relazione al livello espresso dai giovani atleti.
Il lavoro si svolgerà prevalentemente sulla cura dei fondamentali di basket, applicati ad azioni di gioco, sia offensivo che difensivo ed un condizionamento agonistico a verifica dei progressi visibili.
L’intera attività sarà seguita da uno staff di preparatori atletici-fisici qualificati e da uno staff medico-sportivo; a garanzia di ogni situazione dovesse crearsi durante il periodo del Camp stesso.
 Il programma di Marco Calamai riguardo l’integrazione di giovani diversamente abili, è totalmente simbionte con tutte le attività sportive inerenti al basket, svolte. È garanzia per questa iniziativa, per la quale coach Calamai non è assolutamente nuovo, ma è uno dei maggiori esperti nazionali, l’esperienza di Calamai stesso e la dedizione che da anni lo fa operare in questo ambito.
Non a caso circa una trentina di Centri Sportivi, adottano il metodo Marco Calamai per operare con ragazzi diversamente abili.
 Noi allenatori, e quindi molto più abituati al campo di basket che alle dissertazioni “filosofiche” e psicologiche, riscontriamo in genere che quando i nostri giovani tornano in palestra dopo un’estate ricca di “camp”, hanno svolto una vacanza “sportiva” con più o meno miglioramento tecnico-tattico. Ovviamente questo non è dovuto alla capacità o meno dei colleghi che operano in questi eventi, ma crediamo che sia lo spirito e l’indirizzo della “vacanza” (più che camp..) che pone come obbiettivo primario il divertimento che si può trovare in qualsiasi gruppo estivo, o raduni di boys scout…
la volontà dell’Organizzazione GLC Sports & management è quello di porre in essere una vera e propria Scuola di Pallacanestro, senza perdere mai di vista il principio che ogni sport è anche un gioco, e che per divertirsi sono necessarie preparazione, apprendimento e concentrazione.
 Lo staff tecnico, con le indicazioni dell’Organizzazione, prepara questi giovani ad affrontare la stagione  sportiva prossima con a disposizione, strumenti in più dati da una serie di lavori specifici, tecnici, fisici, tattici che arricchiscono il bagaglio dei giocatori.
 Riteniamo che il Tarcisio Vaghi sia, per indirizzo e professionalità, un appuntamento del movimento cestistico nazionale da non perdere assolutamente, l’inizio di un vero e proprio circuito di Scuola di Basket.

L' etica

“ TARCISO VAGHI” BASKET SUMMER CAMP


Il gioco che annulla la disabilità e sensibilizza i giovani sportivi su un argomento caro alla GLC: la tipizzazione e la donazione del midollo osseo.

Il Progetto della GLC nasce due anni fa a seguito dell’esperienza che i suoi collaboratori hanno vissuto nelle scuole dove portavano e portano avanti il progetto del CONI   “Basket a scuola”.
Ci si è trovati davanti ad una situazione del tutto inaspettata, classi formate anche da bimbi disabili non supportati da insegnanti di sostegno che venivano soprattutto durante le ore di alfabetizzazione motoria, lasciati in disparte e isolati da parte delle insegnanti stesse. Leggere nei loro occhi la voglia di fare, interagire, di essere “normali” e invece di dover stare relegati in un cantuccio era per noi straziante…da qui l’idea di far nascere il 1° e unico camp in Italia e il 1° in Europa di basket integrato dove la cosiddetta “disabilità” diventa normalità attraverso la pallacanestro…l’unico sport che tende verso l’alto, verso il cielo.
Ma perché chiamarlo Tarcisio Vaghi? Tarcisio era una grande persona prima che un ottimo coach che purtroppo, dopo il calvario del trapianto di midollo, ha perso la sua partita più importante…quella contro la leucemia, tema caro alla GLC avendolo conosciuto da vicino.
Il nostro è un progetto grande, a detta di molti, “folle” ma che è diventato realtà grazie alla disponibilità e alla collaborazione di associazioni come ADMO, AIL , Cestisti fino al midollo e Marco Calamai che ha ideato un metodo che consente l’integrazione tra giocatori normodotati e ragazzi down e autistici.
Una semplice palla a spicchi può fare miracoli?
Se il miracolo è permettere a tanti ragazzi con difficoltà fisiche e mentali di cambiare la loro vita in meglio….bhè…..la risposta è assolutamente si!
L’idea di trasformare la pallacanestro in uno sport terapeutico per disabili, con risultati eccezionali, è merito di Marco Calamai, ex cestista ed ex allenatore di serie A che ha deciso anni fa di abbandonare le luci della ribalta e di dedicarsi ai “ragazzi speciali” come ci piace definirli e scrivere un manuale sul tema.”Uno sguardo verso l’alto” metodo al quale il “Tarcisio Vaghi” si attiene.
Condividendo in pieno il pensiero di Giovanna Melandri, ex ministro per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive e autrice della prefazione del libro di Calamai, la cosa che più ci entusiasma nell’esperienza di Calamai, è il punto da cui è partito. Vale a dire da un gesto che si è configurato come concreto e coraggiosamente “integrato”: un allenatore professionista, di serie A. “apre” le saracinesche del suo habitat federale, istituzionale e mentale per volgere lo sguardo oltre, “verso l’alto”, verso altre ulteriori sperimentazioni di “gioco”. Un gioco che sa riaccendere speranze, creare integrazione, raggiungere risultati insperati.
Gioco agonistico, gioco sportivo, gioco sociale, gioco terapeutico, gioco umano, gioco interdisciplinare, gioco tra ragazzi normodotati e disabili, che conduce verso l’integrazione delle diversità a partire da un’integrazione dei sogni e dei saperi.
La GLC e i suoi collaboratori sanno che per insegnare questo basket è necessario saper cogliere il valore dell’ascolto e dell’attesa, del silenzio e dell’integrazione reale, considerare la diversità non un limite ma un arricchimento e un’occasione di crescita interiore, saper intravedere le potenzialità che uno strumento magico come la palla possiede, per avviare dialoghi. Intessere relazioni e guardare, finalmente, verso l’alto.
Da due anni la GLC ha scelto Calagonone in Sardegna come sede del “Tarcisio Vaghi” basket summer camp, una scelta non casuale ma dovuta al fatto che questa zona della Sardegna è quella con la più alta presenza di persone disabili, a volte ancora relegate in casa per la vergogna, e che forse per  la prima volta si sono trovate a vivere ore spensierate  e soprattutto si sono sentite uguali agli altri.
E da due anni al camp approdano cestisti in erba quanto grandi campioni del calibro di Gianluca Basile, nuovo acquisto dell’OLIMPIA MILANO, che se ne vanno dal camp migliorati  tecnicamente ma soprattutto  arricchiti umanamente.
Un camp dove i ragazzi tra partite e allenamenti alla pari tra ragazzi disabili e non: settimane di miracoli che balzano agli occhi, perché incredibilmente è davvero difficile, tra salti, tiri e passaggi, distinguere tra abilità e disabilità.
La palla è capace di annullare le differenze o meglio di integrarle e valorizzarle.
E usando le parole del fondatore della GLC , Gianluca Carrozzo, possiamo dire che  “La nostra scommessa è l’integrazione  e i risultati spesso stupiscono tutti.
Ragazzi down, autistici, con disabilità motorie vivono la gioia di sentirsi parte di un gruppo che li tratta alla pari. Ed esprimono la loro gioia e voglia di vivere facendo cose inimmaginabili: ad esempio allenandosi 4 ore al giorno e faticando a farli uscire dal campo  quando normalmente  fanno un’ora alla settimana, reggendo i ritmi di lavoro e dimostrando un’inedita indipendenza dalla famiglia. D’altra parte i nostri ragazzi speciali passano gran parte della giornata al Camp permettendo ai loro cari di potersi finalmente rilassare, una cosa non facile nella vita di tutti i giorni”
LO SPORT E’ PER TUTTI…si sente a dire a destra e a manca, affinché queste parole non restino, solo uno slogan sono necessari  un gioco di squadra e la collaborazione e l’aiuto  di tutti nonché raggiungere la consapevolezza che per qualunque impresa che mette in cima ai suoi valori quello dell’integrazione umana e sociale, è necessario contattare una vocazione autentica, un entusiasmo vero. Ed è a partire da questo entusiasmo che discendono motivazione, grinta, risorse inaspettate, impegno quotidiano, relazione, sviluppi  costruttivi e successi…un gioco di squadra , un atto “forte” e “gentile” che porta la palla al centro del canestro.


 Ringraziamo.
Lo Staff Tecnico.

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